Esploriamo le normative europee e italiane che regolano le pareti doccia, garantendo sicurezza e qualità. Dalle disposizioni europee per l’armonizzazione alle leggi italiane più dettagliate, ripercorriamo con una panoramica le regolamentazioni che influenzano la produzione e la commercializzazione di tali prodotti.
- Definizione
- Pareti doccia: la normativa europea EN 14428:2018
- Vetro per edilizia: la normativa europea EN 14449:2005
- Anodizzazione dell’alluminio e le sue leghe: la normativa europea EN ISO 7599:2018
- Prove di corrosione in atmosfere artificiali: la normativa europea EN ISO 9227
- Pitture e vernici: la normativa europea EN ISO 2409:2013
- Le direttive europee
- Norme non armonizzate
- Certificazioni
Definizione
Le pareti doccia sono disposizioni di pannelli o porte (a tutta altezza o metà altezza) installate attorno a un vano doccia con scarico, un piatto doccia o una vasca, congiuntamente a una o più pareti della struttura dell’edificio principale, per fornire un’area di ritenzione dell’acqua ai fini della doccia.
I pannelli possono essere realizzati in vetro o materiali plastici. La parete doccia è progettata per rispondere a specifici requisiti di sicurezza nell’uso.
Le pareti doccia devono essere installate secondo la regola dell’arte (vedi Prassi di Riferimento UNI PdR 14:2015 “Pareti doccia-Linee guida per l’installazione”) seguendo le istruzioni del fabbricante ed utilizzando i sigillanti consigliati. Inoltre, è necessario che la loro cura e manutenzione siano condotte in conformità alle istruzioni del fabbricante. Per garantire la durabilità delle prestazioni e la sicurezza nel tempo.
Pulibilità
Le superfici dei componenti delle pareti doccia che sono accessibili durante l’uso e la pulizia devono essere prive di spigoli vivi, bordi, bave. È necessario utilizzare detergenti in conformità alle istruzioni del fabbricante, per non avere riduzioni della sicurezza o del funzionamento.
Proprietà di frammentazione
Le pareti doccia possono essere costruite con pannelli trasparenti in vari materiali, che rispondono a requisiti di frammentazione “sicura” in caso di rottura:
➔ Vetro di sicurezza temprato termicamente
➔ Vetro stratificato di sicurezza
➔ Materiali plastici
Durabilità
Le pareti doccia sono progettate per garantire la durabilità delle prestazioni, tra cui, ad esempio:
➔ Resistenza a corrosione, agenti chimici e macchie
➔ Resistenza a fatica (apertura e chiusura porte)
➔ Stabilità all’urto di un corpo umano che cade dall’interno
Pareti doccia.
Requisiti funzionali e metodi di prova.
La normativa europea EN 14428:2018
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La seguente norma europea specifica le caratteristiche funzionali e i relativi metodi di prova di pareti doccia collocati in ambienti domestici al fine di assicurare che il prodotto sia installato correttamente e fornisca prestazioni soddisfacenti.
REQUISITI ESSENZIALI:
Pulibilità: Le superfici dei componenti delle pareti doccia che sono accessibili durante l’uso e la pulizia devono essere prive di spigoli vivi, bordi, bave. È necessario utilizzare detergenti in conformità alle istruzioni del fabbricante, per non avere riduzioni della sicurezza o del funzionamento.
Resistenza agli urti / proprietà di frammentazione dei materiali dei pannelli: sono previste prove specifiche per la frammentazione “sicura” (frammenti di vetro piccoli o frammenti plastici poco appuntiti)
Durabilità:
➔ Resistenza a corrosione: i componenti devono avere specifiche prestazioni di resistenza a corrosione.
➔ Resistenza agli agenti chimici, alle macchie e bagnatura/asciugatura: i pannelli trasparenti non devono deteriorarsi a contatto con specifiche sostanze chimiche, macchianti e resistere a particolari cicli di bagnatura/asciugatura.
➔ Resistenza a fatica: a seguito di 20.000 cicli di chiusura-apertura, le parenti doccia devono continuare a funzionare correttamente.
➔ Stabilità: a seguito dell’applicazione di una pressione specificata, utilizzando acqua ffredda verificare la presenza di perdite visibili dal tubo flessibile.
➔ Ritenzione all’acqua: a seguito dell’applicazione di temperature alternanti, verificare la presenza di perdite visibili dal tubo flessibile.
Marcatura: oltre al nome del fabbricante con sede nella Comunità Europea, devono essere presenti le seguenti diciture:
➔ CA (Cleanability- Pulibilità)
➔ IR (lmpact resistance – Resistenza alla framm.)
➔ DA (Durability- Durabilità)
COLLEGAMENTI NORMATIVI: Regolamento (UE) N° 305/2011 contenente le disposizioni per la DoP (Dichiarazione di Prestazione) e la marcatura CE. EN 12150-1:2019; EN 14449; ENISO 2409; EN 150 7599; ENISO 9227; ENISO 125432; ISO 7892:1998.
PdR UNI 14:2015.
Vetro per edilizia.
Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza – Valutazione della conformità/norma di prodotto
La normativa europea EN 14449:2005
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La seguente norma europea si applica al vetro stratificato e al vetro stratificato di sicurezza utilizzato negli edifici. In particolare, ne specifica i requisiti di conformità e di controllo di produzione in fabbrica.
REQUISITI ESSENZIALI:
Descrizione del prodotto: il documento deve specificare le condizioni del processo di produzione, la struttura, le tipologie delle parti componenti e le modifiche legate al processo di produzione.
Conformità alla definizione di vetro stratificato e di vetro stratificato di sicurezza:: i prodotti devono essere conformi ai requisiti della EN 1501253-3 e alla EN 15012543-2.
Caratteristiche del vetro stratificato e del vetro stratificato di sicurezza:
➔ Resistenza al fuoco: determinata in conformità alla EN 13501-2;
➔ Reazione al fuoco:: determinata in conformità alla EN 13501-1.
➔ Comportamento al fuoco esterno:: classificato in conformità al prEN 13501-5.
➔ Sicurezza nell’impiego: : determinare la resistenza ai proiettili, la resistenza all’esplosione, la resistenza agli attacchi e la resistenza all’impatto in conformità alla: EN 1063, la EN 13541; la EN 356; EN 12600.
Resistenza meccanica::
➔ Resistenza al vento, alla neve, al carico permanente e/o carichi imposti della vetrata.
➔ Riduzione del rumore per via aerea diretto: determinare gli indici in conformità alla EN 12758.
➔ Conservazione dell’energia e trattenimento del calore: in conformità alla EN 410.
Durabilità
I prodotti sono considerati durevoli se soddisfano i requisiti sopraelencati e quelli delle istruzioni del fabbricante o del fornitore.
Valutazione di conformità
La conformità è garantita a seguito del controllo di produzione in fabbrica e di prove iniziali del prodotto.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: EN 356; EN 410; EN 572-1; EN 673; EN 1063;
EN 1748-1-1; EN 1748-2-1; EN 1863-1; EN 12150-1; EN 12337-1; EN 12600; EN 12758; EN 12898;
EN 13024-1; EN 13501-1; EN 13501-2; prEN 13501-5; EN13541.
Regolamento (UE) N° 305/2011 contenente le disposizioni per la DoP (Dichiarazione di Prestazione) e la marcatura CE.
Anodizzazione dell’alluminio e sue leghe.
Specifiche generali per rivestimenti per ossidazione anodica sull’alluminio
La normativa europea EN ISO 7599:2018
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La seguente norma specifica un metodo per la definizione delle caratteristiche dei rivestimenti di ossido anodico utilizzati in decorazioni o come protezione sull’alluminio e sulle sue leghe.
REQUISITI ESSENZIALI:
Spessore del rivestimento: lo spessore del rivestimento è specificato dalla classe di spessore “AA”
Qualità della impermeabilizzazione: i rivestimenti di ossidazione anodica non devono degradarsi al contatto di soluzioni acquose.
Colore: i prodotti anodizzati devono essere privi di difetti visibili sulla superficie principale a seguito di controllo visivo. Il colore e la struttura superficiale devono essere stabiliti dal cliente e dall’anodizzatore.
Resistenza alla corrosione: la superficie deve essere protetta dal rischio di corrosione conformemente a quanto indicato nella ISO 9227.
Resistenza alle abrasioni: a condizioni aggressive le superfici devono essere resistenti alle abrasioni.
Resistenza alla rottura: verificata in conformità alla 150 3211.
Solidità alla luce: verificata in conformità alla ISO 2135.
Riflessione della luce: i requisiti sono stabiliti dall’anodizzatore ed il cliente.
Riflettanza diffusa: verificata in conformità alla ISO 6719.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: ISO 1463; ISO 2085; ISO 2106; ISO 2128: ISO 2143; ISO 2360; ISO 2376; ISO 2931; ISO 3210; ISO 3211; ISO 7583; ISO 8251; ISO 8993; ISO 8994;
ISO 9220; ISO 9227.
Prove di corrosione in atmosfere artificiali.
Prove in nebbia salina
La normativa europea EN ISO 9227
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La seguente norma descrive il metodo utilizzato per la valutazione della corrosività dell’ambiente nella camera di prova. In particolare, specifica l’apparecchiatura, i reagenti e il procedimento delle prove in nebbia salina neutra, acetica e per le prove accelerate in nebbia cupro salina acetica finalizzate alla valutazione della resistenza alla corrosione di materiali metallici e le relative leghe.
REQUISITI ESSENZIALI:
Resistenza meccanica::
➔ Componenti: i componenti devono essere resistenti alla corrosione in modo da non influenzare i provini.
➔ Camera a nebbia salina: la camera deve garantire la distribuzione della nebbia salina in maniera uniforme.
➔ Dispositivo di riscaldamento e termostatazione: il dispositivo deve essere idoneo a mantenere la camera ad una temperatura specificata.
➔ Dispositivo di spruzzo: i nebulizzatori devono assicurare aria pulita e filtrata, ad una pressione e umidità controllate.
➔ Pluviometri: dispositivi realizzati in materiale inerte che controllino l’omogeneità della nebulizzazione nella camera.
➔ Riproducibilità e ripetibilità dei risultati: le apparecchiature devono essere sottoposte a controlli periodici.
Provini: e caratteristiche dei provini (tipo, forma, dimensioni) sono scelte in base alle caratteristiche del prodotto o sono concordate dalle parti interessate. Devono essere accuratamente puliti e posizionati in modo da non essere a contatto diretto del dispositivo di nebulizzazione
Durata delle prove: la durata delle prove è stabilita in base alle caratteristiche del prodotto o sono concordate dalle parti interessate.
Valutazione dei risultati: i risultati sono valutati in base a diversi criteri quali: l’aspetto dopo la rimozione dei prodotti di corrosione superficiale, variazioni dell’aspetto e comparsa di difetti, tempo trascorso prima della comparsa dei segni di corrosione, variazione di massa o altre alterazioni.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: ISO 1514; ISO 2808; 150 3574; ISO 4623-2:2016; ISO 4628+2-3-4-5-8; ISO 8044; ISO 8407; ISO 8993; ISO10289; ISO17872.
Pitture e vernici.
Prove di quadrettatura
La normativa europea EN ISO 2409:2013
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La seguente norma specifica un metodo per la determinazione della resistenza al distacco della vernice di rivestimento dai substrati a seguito di incisione con un reticolo a maglie quadrate.
REQUISITI ESSENZIALI:
Resistenza al distacco: a seguito di incisione nel substrato tramite reticolo a maglie quadrate a temperature e umidità specificate, le vernici non devono distaccarsi dai substrati. li test può essere condotto manualmente o mediante l’utilizzo di uno strumento a motore.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: ISO 1513; ISO 1514; ISO 2808; ISO 13076; ISO 15528.
Le direttive europee
DIRETTIVA 2001/95/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 3 DICEMBRE 2001
Sicurezza generale dei prodotti
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La direttiva si applica ad alcune categorie di prodotti in assenza di specifiche normative europee sulla sicurezza o quando vi siano lacune in tali normative specifiche (settoriali).
REGOLAMENTO 305/2011 -DOP DICHIARAZIONE DI PRESTAZIONE
Condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La direttiva fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio. La Dichiarazione di prestazione (DoP) è il concetto chiave del Regolamento sui Prodotti da Costruzione (CPR) ed ha l’obiettivo di armonizzare le condizioni per la messa a disposizione sul mercato Europeo di tali prodotti.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: Marcatura CE.
Norme non armonizzate. Introdotte solo in alcuni Paesi
ITALIA
UNI/PDR 14:2015
Pareti doccia – Linee guida per l’installazione
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La seguente prassi di riferimento si applica a pareti doccia e ne definisce i requisiti minimi per l’installazione, al fine di garantirne le caratteristiche di sicurezza e durabilità.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: Regolamento (UE) N° 305/2011; EN 14428; EN 251; EN 14527; EN 15651-3; CEN/TR 13548; UNI 7697; UNI 11322; UNI 11493; UNI 11515; CEI 64-8/7.
FONTE: http://uni.com/
D.M. 236/89
Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli
edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle
barriere architettoniche.
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE. Il decreto definisce criteri di accessibilità, visibilità e adattabilità e ne definisce le prescrizioni di progettazione vo lte a garantire la verifica di tali criteri. Per quanto riguarda le docce: devono soddisfare le seguenti caratteristiche:
• Devono essere a pavimento;
• Deve essere dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: D.P.R384/78.
Norme non armonizzate. Introdotte solo in alcuni Paesi
FRANCIA
LE GRENELLE ENVIRONMENT
Regolamento Francese. Emissioni nell’ambiente interno
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: Il regolamento stabilisce disposizioni riguardanti l’etichettatura dei prodotti per l’edilizia e l’arredamento, nonché dei rivestimenti murali e del pavimento, pitture e vernici che emettono sostanze nell’aria.
COLLEGAMENTI NORMATIVI: /
FONTE: https://www.anses.fr/
Certificazioni
MARCATURA CE
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE: La marcatura CE è un marchio di certificazione obbligatorio che attesta la conformità alle norme relative ai requisiti di salute, sicurezza e protezione ambientale per i prodotti venduti nello Spazio economico europeo.
FONTE: https://ec.europa.eu/growth/single-market/cemarking_en